“UN VACCINO PROBABILMENTE NON BASTERA’” DIVERSE LE SOLUZIONI EMERSE AL WEBINAR DI INNOVABIOMED

Dopo il rinvio di Innovabiomed al 2021, in seguito alle disposizioni degli ultimi dpcm, per offrire una visione di scenario sulla direzione che stanno prendendo le scoperte e le innovazioni biomediche a livello internazionale, anche in relazione alla pandemia in atto, è stato organizzato il webinar “Oltre l’emergenza” a cui hanno preso parte diversi professionisti del settore. L’incontro si è svolto in modalità virtuale a Veronafiere, organizzatore dell’evento insieme a distrettobiomedicale.it.

Ci sono più di 200 farmaci e vaccini in via di sviluppo per la lotta al covid-19, alcuni anche in fase avanzata, fra questi molti verranno approvati nei prossimi mesi, ma non credo che ci sarà un vaccino singolo in grado di funzionare per tutti e nemmeno per una percentuale sufficientemente alta di persone. É irrealistica l’idea secondo cui all’arrivo del vaccino tutti i problemi saranno risolti”. Lo ha dichiarato Mauro Ferrari, presidente e CEO Dompe’ X-Therapeutics, professore di Scienze farmaceutiche dell’Università di Washington ed ex presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, ospite a Veronafiere del webinar di Innovabiomed “Oltre l’emergenza”. Più realistico è il fatto che ci vorrà una combinazione di approcci diversi, magari anche personalizzati, insieme a una serie di farmaci per gestire le varie rappresentazioni di questo virus. – prosegue Ferrari – Dovremo convivere con questo virus molto a lungo, ma è auspicabile che saremo presto in grado di gestirlo. Non potremo arrivare a una situazione di rischio zero e, come per tutte le altre malattie che conosciamo, bisognerà trovare un punto di equilibrio per il bene di tutti”. “Il mondo scientifico per natura tende ad aggregarsi e a collaborare, – conclude il professore – il mondo politico tende a frammentare questo desiderio di condivisione. Oggi con il covid-19 vediamo questa divisione radicale della comunità, quando crescono le tensioni ogni realtà si concentra sul proprio orticello e questo dal punto di vista scientifico si traduce in una grandissima perdita di opportunità che ha effetti dannosi a livello globale.

È necessario vedere con concretezza quali sono le soluzioni da adottare nel brevissimo, nel medio e nel lungo periodo. Il presente ci dice che in Europa la situazione è fuori controllo perché i governi esitano a prendere le decisioni coraggiose che servono al momento giusto, anticipando il virus e non rincorrendolo. In Italia, con un indice di contagio pari a 2,5 e decine di migliaia di focolai – ha detto Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore e, tra gli altri incarichi, consigliere del Ministro della Salute, intervenuto al webinar, riferendosi alle misure adottate dagli ultimi Dpcm – il coronavirus non si riesce a contenere: è necessario mitigare, e questo avviene solo con dei lockdown veri, non con queste misure di facciata. Se abbiniamo gli strumenti tecnologici che abbiamo al pensiero razionale possiamo invertire la curva e affrontare un inverno non così drammatico come invece si sta prospettando”. “La via da seguire è quella delineata da una ricerca dell’Università di Edimburgo, pubblicata su Lancet la scorsa settimana: per ridurre l’indice di contagio del 24% è necessario un lockdown, un’altra riduzione del 15% si avrebbe con la chiusura delle scuole, un altro 13% con lo smartworking generalizzato nel pubblico e nel privato e un 7% con interventi sul trasporto pubblico. Procedure che in otto giorni stabilizzerebbero e farebbero poi calare drasticamente la curva del contagio. Affidarsi alla responsabilità dei singoli cittadini, nella migliore delle ipotesi, porterebbe invece ad una riduzione dei contagi di appena il 3 %” – conclude Ricciardi.

Guardando il bicchiere mezzo pieno – ha commentato Luigi Bertinato, membro del Comitato Scientifico di Innovabiomed, coordinatore della Struttura della Clinical Governance e responsabile della Segreteria Scientifica della Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità, – l’emergenza sanitaria ha posto la salute al centro del dibattito politico e dell’opinione pubblica. E nel mentre la ricerca e la scienza non si fermano: lavoriamo per rendere gli ospedali virtuali una realtà nel prossimo decennio, una soluzione che tuteli il personale sanitario e assicuri un’assistenza costante al paziente”.

Per Gino Gerosa, membro del Comitato Scientifico di Innovabiomed e professore ordinario di Cardiochirurgia della Facoltà di Medicina dell’Università di Padova: “Dobbiamo puntare su una visione olistica della salute adottando una prospettiva saggia. Una formula a più fattori che vede due ‘r’, ricerca e rete, moltiplicarsi con l’innovazione tecnologica e con ospedali sempre più wise, in cui trovano spazio la medicina personalizzata, l’utilizzo dei big data e il machine learning”.

Un’evoluzione che, – ha ricordato anche Giampaolo Tortora, membro del Comitato Scientifico di Innovabiomed, professore ordinario di Oncologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nonché direttore del Cancer Center e della Oncologia Medica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS, – non può prescindere dallo sviluppo di sinergie, obiettivo anche di Innovabiomed. Per Tortora, l’innovazione e la crescente multidisciplinarietà della ricerca medica consentiranno di lavorare sempre di più sulla prevenzione e la diagnosi precoce, con importanti ricadute anche dal punto di vista della sostenibilità economica della salute pubblica”.

L’iniziativa è stata moderata da Carlo A. Adami, ideatore di Innovabiomed e presidente del comitato scientifico dell’evento dedicato a medici, ricercatori, professionisti e produttori di dispositivi medici.

Innovabiomed è un evento organizzato da Veronafiere in collaborazione con distrettobiomedicale.it. e RPM Media, è patrocinato da Regione Veneto, Provincia di Verona, Comune di Verona, Università di Verona, Università di Padova, Ordine Nazionale dei Biologi, Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Veneto. Partner di Innovabiomed sono Confindustria Dispositivi Medici e Confimi Sanità.

Ha condotto l’evento Giacomo Borghi